Parlare con Joe Amoruso (tastierista di Pino Daniele) davanti al Bishop di Lancusi è stato sicuramente un momento intenso dal punto di vista culturale e musicale.
Arriva in punta di piedi quasi senza voler disturbare la band. Loro stanno facendo il sound check solo da 2 minuti in realtà. Esco insieme a lui e parliamo, parliamo di musica di arte, del mezzogiorno.
Parliamo di così tante cose che forse siamo andati fuori tema anche troppe volte.
Si ride fuori dal Bishop, ragazzi si fanno selfie a 360° gradi, e non è un modo di dire. Si fa musica a Lancusi, si fa musica di qualità e Joe Amoruso è quella qualità.
Ecco una breve biografia (sì, breve, perché ragazzi sulla sua vita è pieno il web) di questo pilastro della musica italiana. E come ha detto un mio amico: un grande del blues.
Studia pianoforte classico dalla più tenera età in un percorso di evoluzione che gli procura una piccola notorietà già negli anni ’70, quando è appena diciottenne.
Collabora con Pino Daniele e con molti altri nomi illustri. Tra i quali Tony Esposito, Billy Cobham, Bob Berg, Mike Stern, Don Cherry, Nana Vasconcelos, Richie Havens, Gato Barbieri, Alphonso Johnson, Mel Collins.
Negli anni ’80 realizza musica per immagini nel campo cinematografico. Collabora tra gli altri con Roberto De Simone, Roberto Murolo e Consiglia Licciardi.
Successivamente realizza anche un disco da solista dal titolo, Rosa del Mare di Mezzo (1992). Nel quale compaiono e collaborano Flavio Piscopo, Enzo Gragnaniello, Roberto Murolo, Naná Vasconcelos, Bob Berg, Mike Stern.
Negli anni ’90 viene chiamato in veste di produttore e arrangiatore in vari progetti, come ad esempio in Romanza con Andrea Bocelli (SugarMusic, 1997).
Come musicista-arrangiatore incrocia la sua esperienza con nomi importanti quali la Premiata Forneria Marconi, Zucchero Fornaciari e Vasco Rossi.
Non volevo fare il video all’inizio. Volevo che fosse una chiacchierata informale, ma alla mia prima domanda e sentendo la risposta data col cuore ho premuto il tasto registra.
Allora Joe. Sapevo che ti avrei incontrato oggi e mi sono fatta aiutare da un pianista blues siciliano “deportato” a Milano per avere un po’ di spunti. Lui aveva solo una domanda per te in realtà: perché sei rimasto in Italia?
Dopo questo video vi saluto e vi auguro di incontrare nel vostro percorso persone che abbiano vissuto esperienze come Joe. Per conoscere, per capire, per domandare. Vivete con i loro occhi questo mezzo secolo di musica. Imparate da ciò che è stato e magari chissà un giorno Joe sarà proprio il vostro talent Scout.
Ps: il saluto finale è dedicato al mio amico Carlo Leonardi. Grazie Carlitos per avermi suggerito la domanda giusta.