I figli del nord – Siamo tutti italiani in fondo… oppure no?
Voglio dire, come è possibile che io viva al sud da poco più di un mese e già mi senta completamente estranea al modo di pensare della mia città natia?
Sì, perché a Milano è tutto completamente diverso, noi donne siamo diverse, il mondo è diverso.
Milano città del mondo, Lancusi città delle persone. Questo l’ho capito.
E poi le differenze le sento ancora, mica dico di no. Un esempio è sicuramente il mio modo di giudicare le cose, ancora con quella faccetta da stronza. La classica faccia da stronza inconsapevole, oppure cosciente?
E niente, mi si alza il sopracciglio, viene in automatico. Tipo oggi vedo una pubblicità enorme di una società o associazione, non so, che organizza feste di compleanno per bambini.
Cosa organizzereste voi alla festa di compleanno di vostro figlio?
Beh io lo so, un anno ho organizzato una mega caccia al tesoro con tanto di premio finale. L’ho fatta solo per potermela menare con gli altri genitori, in fondo. Ma qui si vede che non è di moda. Qui vostro figlio al compleanno vorrà fare l’english course e il dama game.
Eddai!! Non è che si dici una cosa in inglese allora diventa funny! Me li vedo tutti questi ragazzetti che seduti giocano a dama. Anzi forse dovrei dire che in un ambiente cool, fanno un game party playing dama.
Che la differenza tra ragazzini del sud e del nord quale sarebbe poi? Io ho tre figli, tutti e tre sanno usare il computer. Addirittura il piccolo di quattro anni è capace di andare sul sito 1001giochi. Ho dovuto mettere un’icona apposta sul desktop. Lui si sceglie da solo il gioco e lo cambia in modo autonomo e senza chiedermi niente. Sono io che devo insistere per giocare con lui. Ma se tocco il mouse parte con un monologo di dieci minuti in cui mi spiega perché non è giusto che, mentre io lavoro, lui non può aiutarmi e invece io devo rompere ogni volta.
Qui al sud.
Qui al sud si esce di casa e si incontrano i ragazzini che giocano a calcio in mezzo alla strada. Io pensavo fosse una cosa da film. Ma noooo, succede per davvero!
Ho fatto una passeggiata nella Napoli storica un po’ di tempo fa. C’erano un sacco di bambini che giocavano tra le viette dei bassi (un’altra volta vi dirò la mia reazione la prima volta che ho visto un basso… esagerata!).
Al nord?
A calcio si gioca solo nei campetti dove ci sono le porte se no il bambino, povero, dove la tira la palla? E poi lo si iscrive a scuola calcio il prima possibile. Logico che se non vuole fare questo sport a cinque anni comunque gli facciamo “scegliere” tre o quattro attività extrascolastiche. Mica che poi si annoia a stare a casa.
Al nord abbiamo un’agenda persino per l’agenda dei nostri ragazzi. Loro poi incominciano con i social in prima media, anche quinta elementare a dire la verità. Mi ricordo un po’ di tempo fa. Mio figlio grande aveva 10 anni e succede che su Facebook un suo compagno di squadra mi chiede l’amicizia. Leggo il nome e accetto direttamente, senza preoccuparmi di guardare il profilo.
Non l’avessi mai fatto! C’era ‘sto ragazzino in bagno a petto nudo che faceva gli addominali! Gli addominali, a dieci anni!! Mi sono sentita una pedofila nel giro di tre secondi netti.
E poi che dire. I figli adesso hanno aspirazioni diverse. Se chiedete a mio figlio, che ora frequenta la prima superiore, che cosa voglia fare da grande vi risponderà il game player. Cioè lui nella vita vuole giocare ai videogiochi. E allora speri che si salvi almeno il secondo, no niente lui vuole diventare uno youtuber. Quel tizio che parla da solo alla telecamera del computer..
E così ti rivolgi al terzo sperando che ti dica almeno dottore o pompiere, ma lui vuole solo sposare la mamma e allora forse ti dici che sì, i figli sono tutti uguali, da nord a sud. O perlomeno, fino a quando glielo permettiamo.